luridus
Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill 1909
Tassonomia
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae
Nome italiano
Ferè, Ferone, Boleto Lurido, Battiferro, Ferrigno, Cagnante.
Sinonimi
Boletus luridus Schaeff. : Fr. 1774
Etimologia
Dal latino luridus = brutto, sporco, per il suo aspetto.
Cappello
Diametro anche oltre 20 cm, color bruno olivastro, bruno camoscio, ma anche fulvo e giallo chiaro quasi limone, anche con toni rossastri più o meno diffusi, praticamente esiste un'ampia variabilità cromatica e spesso tutti questi toni sono miscelati tra di loro. Dapprima emisferico poi spianato-convesso. Cuticola finemente vellutata, secca con tempo asciutto diventa viscida con tempo umido. Si macchia violentemente di blu al tocco e alla corrusione.
Tubuli
Fini, dapprima giallastri, successivamente giallo verdastri ed infine oliva scuro, virano rapidamente al blu al taglio. Più corti intorno al gambo, facilmente staccabili. Pori giallognoli, ma presto rosso arancio, rosso minio o rosso mattone. Virano al blu con la pressione.
Gambo
Può raggiungere 15 cm col diametro di 5 cm. Cilindrico a volte flessuoso, bruno chiaro o giallastro, con l'età, a maturità, la base del gambo tende a scurire fortemente, il bruno-nerastro compare all'estremità e il violaceo carico colora sempre più lo stipite a partire dalla base. Provvisto di un netto reticolo rosso a maglie poligonali larghe, allungate, che occupano in particolare i 2/3 superiori dello stipite. Anche il gambo come i pori, vira rapidamente al blu se pressato.
Carne
Giallastra, soda ma presto diventa molle nel cappello e spugnosa nel gambo. Arancio-rossa sotto i tuboli e gialla sotto la cuticola, rosso scuro alla base del gambo, diventa rapidamente blu e successivamente blu-verdastro all'aria. Odore buono, fruttato. Sapore dolce. Reazione amiloide positiva.
Commestibile dopo adeguata cottura, velenoso crudo o poco cotto. Sembra che in alcuni casi possa procurare disturbi in caso di contemporanea assunzione di bevande alcoliche.
Habitat
Fungo estivo-autunnale fortemente amante dei terreni calcarei, ma non disdegna anche il terreno neutro e sub-acido. Cresce sia nei boschi di latifoglie (Fagus, Quercus, Carpinus) che di conifere (Pinus, Abies, Picea), diffuso anche nei parchi cittadini, è comune dal livello del mare alla montagna, a volte in numerosi esemplari, diffuso copiosamente ovunque.
Osservazioni
È il capostipite del genere Suillellus, le cui specie sono identificabili per i pori arancio-rossi e la carne virante al blu se contusa o esposta all'aria. In considerazione delle difficoltà oggettive nella identificazione delle numerose specie di boleti con sfumature rosse è consigliato evitare il consumo di questo fungo se non si è certi della sua corretta identificazione.
Specie simili
Rubroboletus satanas (Lenz) Kuan Zhao & Zhu L. Yang = Boletus satanas Lenz è un fungo massiccio, con cappello su tonalità biancastre o caffellatte e viraggio della carne in sezione al celeste in modo disomogeneo; Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini = Boletus erythropus Pers. : Fr. ha cappello bruno e vellutato e fine punteggiatura sul gambo; Suillellus queleti (Schulzer) Vizzini, Simonini & Gelardi = Boletus queletii Schulzer ha invece un cappello bruno-rossastro e un gambo giallastro senza reticolo.